Integrazione nutrizionale nell’animale anziano
L’invecchiamento è un progressivo processo fisiologico che esita in un’inevitabile alterazione nella funzione di organi e apparati, che si traduce in una ridotta capacità di adattamento, in una predisposizione alla perdita dell’omeostasi ed in una ridotta abilità a rispondere a stress esterni. L’aumento delle prospettive di vita nell’animale da compagnia, ha comportato la definizione di situazioni patologiche associate a progressiva degenerazione delle funzioni motorie e cognitive nell’animale anziano. Malattie, condizioni stressanti, assenza di esercizio, fattori genetici, malnutrizione e fattori ambientali possono accelerare le variazioni associate all’età. L’utilizzo di sostanze di derivazione naturale per proteggere le funzioni cardiovascolari e cognitive è oggetto di numerosi studi con l’obiettivo di migliorare la plasticità neuronale, compromessa nel soggetto anziano, e proteggere le strutture cellulari dai processi ossidativi.
Il termine “Inflamm-aging” fa riferimento a uno stato pro-infiammatorio di basso grado, che appare durante il processo di invecchiamento; nella sua progressione esercitano un ruolo importante i macrofagi, lo stress cellulare e fattori genetici.
ACIDO ALFA-LIPOICO (ALA)
L’ALA è un potente antiossidante endogeno che svolge principalmente tre funzioni: agisce come antiossidante, come coenzima del metabolismo energetico cellulare e come antinfiammatorio(1,2)
Essendo una molecola anfifilica, l’ALA è l’unico antiossidante in grado di svolgere la propria attività sia in fase acquosa che lipidica, contrastando dunque sia la perossidazione dei lipidi delle membrane cellulari e
mitocondriali sia l’ossidazione delle proteine e del DNA. Grazie alla sua attività di coenzima è inoltre in grado di rigenerare altri antiossidanti fondamentali quali la vitamina C, la vitamina E, il coenzima Q e il glutatione. ALA è cofattore per numerosi enzimi che partecipano al processo di conversione del glucosio, degli acidi grassi e delle altre fonti energetiche in adenosin trifosfato (ATP).
L’azione forse più interessante dell’acido alfa lipoico è quella antinfiammatoria, che si esplica attraverso vari meccanismi, prima fra tutti l’azione inibitoria sul fattore di trascrizione nucleare NF-kB
(Nuclear Factor kappa-light-chain-enhancer of activated B cells)(3). Questo fattore è un importante regolatore del processo infiammatorio. Modula infatti la biosintesi di numerose citochine infiammatorie, fra cui IL-1,IL-6 e TNF-α.
NF-κB risulta attivato in modo aberrante nelle patologie autoimmuni e in molte forme tumorali; sembra inoltre anche coinvolto nei processi di plasticità sinaptica che sottendono molteplici funzioni superiori, fra cui la memoria.
ALA inibisce l’espressione di molecole adesive (VCAM-1) a livello endoteliale, riducendo la capacità di adesione dei monociti e dei macrofagi e riducendone dunque l’attivazione.
ALA ha dimostrato di inibire la trasmigrazione dei linfociti T attraverso la down-regulation delle integrine, e di ridurre i livelli di MMP-P (metalloproteasi)(4).
L’azione antinfiammatoria di ALA si esplica sia a livello periferico che a livello centrale, grazie alla sua capacità di oltrepassare facilmente la barriera ematoencefalica, in quanto è una molecola piccola e lipofila: a livello periferico, inibisce in particolare l’attivazione delle cellule immunitarie (monociti, macrofagi, linfociti T e neutrofili); a livello centrale, riduce l’attivazione della microglia, mediata dall’attivazione dell’NF-kB (4).
OLIO DI PESCE
Gli oli di pesce sono lipidi che si ritrovano particolarmente nei pesci dei mari freddi. Questi oli sono particolarmente ricchi di acidi grassi polinsaturi a lunga catena (LCPUFA) del tipo ω-3 (omega-3).
In particolare, la presenza di acido eicosapentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA), rende l’integrazione con olio di pesce importante nell’alimentazione animale in virtù degli effetti favorevoli sul sistema muscolo-scheletrico ,gastrointestinale, circolatorio ed immunitario.
EPA e DHA presentano attività antinfiammatoria, inibendo in modo competitivo la conversione dell’acido arachidonico in eicosanoidi proinfiammatori; attività particolarmente importante in corso di patologie artrosiche(5).
L’azione antiinfiammatoria derivante dalla diretta interazione degli omega 3 con la cascata dell’acido arachidonico è ben documentata e dovuta all’inibizione competitiva di EPA nei confronti dell’acido arachidonico, sui sistemi enzimatici COX e LOX, comportando una maggior produzione di eicosanoidi della serie 1 e 3 ( PGE1-PGE2-LTB5) con ridotta azione infiammatoria rispetto gli omologhi della serie 2 (PGE2-LTB4).
FOSFATIDILSERINA
La fosfatidilserina è un importante fosfolipide, componente naturale delle membrane cellulari di cui garantisce la corretta fluidità. Numerosi studi indicano come una supplementazione di fosfatidilserina sia in grado di migliorare i processi cognitivi, agendo a livello ippocampale(6).
GINKGO BILOBA ESTRATTO
I componenti caratteristici del fitocomplesso di Ginkgo biloba sono rappresentanti da terpeni e flavonoidi
I terpeni principali sono dei diterpeni trilattonici chiamati ginkgolidi (A, B, C e J), ed il sesquiterpene trilattone bilobalide.
Le azioni integrate dei componenti di Ginkgo biloba conferiscono agli estratti della pianta un ampio spettro d’azione che interessa le turbe vascolari a livello della microcircolazione periferica ed in particolar modo nell’insufficienza circolatoria cerebrale, proposta come concausa sottostante ad un’ampia varietà di disturbi cognitivi legati all’età(7).
L’estratto secco standardizzato delle foglie di Ginkgo biloba viene impiegato per il trattamento dell’insufficienza cerebrovascolare, da lieve a moderata, ed anche per disturbi periferici della circolazione. I lattoni terpenici del Ginkgo biloba, in particolare il ginkgolide B e nell’ordine i ginkgolidi A, C e J, risultano dei potenti e selettivi inibitori del PAF (Platelet Activating Factor), un mediatore fosfolipidico intercellulare prodotto dalle piastrine, dai leucociti, dai macrofagi e dalle cellule endoteliali vascolari. Questo mediatore è implicato in molte condizioni patologiche, quali aggregazione piastrinica, tromboformazione, reazioni infiammatorie e allergiche, ischemia cardiaca e cerebrale, alcune malattie renali e del SNC.
L’attività antiossidante ed antiinfiammatoria determina, accanto alla riduzione della permeabilità
capillare, un’ efficace protezione dell’endotelio dei vasi sanguigni(8) particolarmente importante in soggetti anziani. È dimostrato come il fitocomplesso derivante da Ginkgo biloba possiede attività neuroprotettiva, sia in conseguenza della migliorata perfusione ematica cerebrale sia per un’azione diretta sui neurotrasmettitori e sulle cellule neuronali, delle quali regolarizza il metabolismo e la funzionalità(9).
BIBLIOGRAFIA:
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- Moura FA, de Andrade KQ, Dos Santos JC, Goulart MO. Lipoic Acid: its Antioxidant and Anti-Inflammatory Role and Clinical Applications. Curr Top Med Chem. 2015 Jan 14
- Lee CK, Lee EY, Kim YG, Mun SH, Moon HB, Yoo B. Alpha-lipoic acid inhibits TNF-alpha induced NF-kappa B activation through blocking of MEKK1-MKK4-IKK signaling cascades. Int Immunopharmacol 2008;8(2):362-70
- Suzuki YJ, Aggarwal BB, Packer L. Alpha-lipoic acid is a potent inhibitor of NF-kappa B activation in human T cells. Biochem Biophys Res Commun . 1992;189(3):1709-1715
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- Pierre SV. Et al. The standardized Ginkgo biloba extract Egb-761 protects vascular endothelium exposed to oxidized low density lipoproteins. Cell Mol Biol (Noisy-le-grand). 2008 Oct 26;54 Suppl:OL1032-42).
- Ahlemeyer B, Krieglstein J. INeuroprotective effects of Ginkgo biloba extract. Cell Mol Life Sci. 2003 Sep;60(9):1779-92).